Grande interesse ha suscitato nel mondo delle professioni il convegno regionale dal titolo “Byte al femminile: opportunità nell’universo digitale, sfide dell’intelligenza artificiale”, organizzato dal Comitato Unitario Professioni Intellettuali Emilia-Romagna con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
L’evento ospitato nell’Aula Magna di Viale Aldo Moro, a Bologna , ha rappresentato un alto momento di incontro e confronto sul rapporto tra intelligenza artificiale, pari opportunità e mondo delle professioni, in continuità con le attività del CUP ER.
Ad aprire i lavori è stata Maria Teresa Bonanni, coordinatrice del Coordinamento Pari Opportunità del CUP ER, che ha portato i saluti del presidente Alberto Talamo.
A seguire, il messaggio dell’assessora regionale alle Pari Opportunità Gessica Allegni, che ha sottolineato l’impegno condiviso con i professionisti del CUP ER, nell’ambito del Patto per il Lavoro e il Clima, nella promozione delle politiche di genere e nella prevenzione e contrasto al gender gap, soprattutto nei settori digitali e discipline STEM:
“Il dialogo con i professionisti e, in particolare, con il CUP ER è per noi fondamentale. Insieme lavoriamo per aumentare la presenza femminile in tutti gli ambiti della vita sociale, economica e professionale, perché sappiamo quanto la parità, soprattutto nel lavoro, sia la base per contrastare discriminazioni e violenze.”
Intelligenza Artificiale tra rischi e opportunità
Il dibattito è entrato nel vivo con gli interventi dei relatori sulle possibili conseguenze di una rivoluzione digitale in corso nei più disparati ambiti professionali.
Antonello De Oto, professione ordinario dell’Università di Bologna e avvocato del Foro di Bologna, ha evidenziato rischi e opportunità legati alla programmazione dei sistemi di AI in materia di Diritto e Bioetica:
“L’intelligenza artificiale è una grande opportunità, soprattutto in ambito sanitario ma in tutti i casi va ‘maneggiata’ con cura. I limiti etici e giuridici, soprattutto nella formazione dei dati, sono fondamentali per evitare nuove forme di discriminazione”.
Il convegno è proseguito con la relazione dell’avv. Silvia Stefanelli, presidente della società di consulenza Best in Helth, che ha affrontato aspetti giuridici e regolatori, sottolineando l’importanza di un quadro normativo capace di tutelare cittadini e professionisti, garantendo trasparenza e responsabilità nelle scelte algoritmiche.
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