Le infrastrutture regionali come architrave dello sviluppo territoriale. Per questa ragione vanno superate le perplessità espresse a livello di governo nazionale (a partire dal Passante di Bologna) e occorre procedere con speditezza se non si vuole che il territorio nel suo complesso e le attività imprenditoriali non ne soffrano, anche in prospettiva, danni sempre più rilevanti.
E’ questa la posizione rappresentata dal presidente del Comitato Unitario delle Professioni dell’Emilia-Romagna (CUP-ER) Alberto Talamo che ha partecipato ieri alla riunione del Tavolo del Patto per il Lavoro della Regione Emilia-Romagna – di cui il CUP-ER è parte integrante dal 10 luglio scorso – che si è incontrato per fare il punto sulla programmazione delle infrastrutture strategiche del territorio in materia di viabilità e mobilità. Le cifre, e le opere, in campo sono di grande rilievo: in totale sono finanziati interventi per oltre 3 miliardi (tra i principali: Cispadana, Passante di Bologna, bretella Campogalliano-Sassuolo e completamento del servizio ferroviario metropolitano) la cui portata, incluse anche le opere già in cantiere (come People mover e nodo di Rastignano) è stata illustrata dall’assessore ai Trasporti e Infrastrutture Raffaele Donini, riconoscendo tali infrastrutture come elemento cruciale del Patto per il lavoro e fattore irrinunciabile per rafforzare lo sviluppo sostenibile del territorio.
Inoltre il CUP-ER aderisce all’appello del presidente della Regione Stefano Bonaccini che ha evidenziato la necessità “che tutte le istituzioni coinvolte cooperino attivamente affinché le opere in corso di realizzazione possano essere completate nei tempi previsti, mentre quelle programmate possano finalmente essere sbloccate, a partire da quelle più rilevanti quali l’autostrada Cispadana, la Bretella Campogalliano-Sassuolo e il Passante autostradale di Bologna”. Dunque il governo di Roma non si tiri indietro e faccia la sua parte a sostegno di una delle economia regionali più floride d’Italia.