Grande successo per il bando con i fondi regionali che aiutano i professionisti a rafforzare l’attività di studio. Le domande sono infatti arrivate a quota 200 e il bando è stato chiuso in anticipo rispetto alla scadenza naturale del 26 giugno. I contributi erano concessi a quei professionisti che si ponevano l’obiettivo di promuovere iniziative atte a creare forme di aggregazione e la diversificazione dei servizi, azioni di comunicazione e marketing, servizi promozionali e di supporto alle decisioni o processi di internazionalizzazione.
“La chiusura anticipata del bando – commenta Alberto Talamo, presidente del Comitato Unitario delle professioni dell’Emilia-Romagna – dimostra quanto sia forte la volontà dei professionisti di innovare e aggiornare gli studi creando le condizioni per una nuova e più concreta competitività”. Del resto, “Il bando di finanziamento alle professioni – spiega Alberto Bergianti, consigliere del Comitato Unitario Professioni Emilia-Romagna – conferma la proficua sinergia con la Regione Emilia-Romagna per la crescita del mondo professionale ma indica anche con chiarezza che il futuro degli studi passa dall’innovazione tecnologica e da un sistema di aggregazioni e di multidisciplinarietà sempre più spiccato”. E l’ennesima chiusura anticipata del bando (anche il II bando 2017 si era chiuso in anticipo) evidenzia la propensione all’investimento dei professionisti emiliano romagnoli e convince il CUP “a richiedere l’incremento delle risorse stanziate a favore del mondo professionale, anche in considerazione – conclude Bergianti – del loro forte effetto moltiplicatore di opportunità, sia per il rilevante numero di iniziative finanziate, sia per le ricadute che le stesse generano a valle”.
I contributi sono previsti a fondo perduto nella misura del 40% dell’investimento ritenuto ammissibile. La percentuale di contributo è elevata al 45% nel caso di:
- beneficiario che realizzi un incremento occupazionale;
- beneficiario con rilevante componente femminile/giovanile;
- beneficiario in possesso del rating di legalità;
- nel caso in cui la sede operativa o unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata in area montana
I progetti devono avere una dimensione minima di investimento ammesso pari a 15.000 euro, mentre l’importo massimo del contributo concedibile per ciascun progetto non può eccedere la somma complessiva di 25.000 euro. Le spese andranno realizzate entro e non oltre il 31 dicembre 2018.