Fine anno è tempo di bilancio ma anche di ispirazione per nuove idee e progetti a beneficio della salute dell’individuo e della comunità. Questo lo “spirito” in cui, lo scorso 9 dicembre, si è svolto l’evento “Prevenire le aggressioni degli operatori della Cura: un impegno condiviso tra tutti i professionisti”, ospitato nella sede dell’Ordine dei Farmacisti di Bologna.
L’evento organizzato dal CUP ER ha riunito numerosi professionisti e professioniste dell’area sanitaria e sociosanitaria insieme ai massimi rappresentanti delle Istituzioni regionali, con l’obiettivo di progettare insieme misure e strumenti da mettere in campo per tutelare l’incolumità fisica e psicologica, degli operatori della cura.
Il fenomeno delle aggressioni agli operatori della salute, in corsia e non solo, presenta in Emilia-Romagna stime e dati preoccupanti: oltre 2.680 aggressioni denunciate nel 2024, più di sette operatori colpiti ogni giorno.
Il convegno con un tema fortemente attuale è stato aperto dai saluti istituzionali del presidente CUP ER Alberto Talamo, del vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla e del presidente dell’Ordine dei Farmacisti Paolo Manfredi. A seguire l’intervento dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi, della consigliera Roberta Toschi per il Comune di Bologna e del responsabile relazioni istituzionali CUP ER Alberto Bergianti.






Tavola rotonda tra Regione ER e Professionisti della Cura
Del tema relativo alle aggressioni e in generale della conflittualità nei luoghi di cura si è discusso nella partecipata tavola rotonda, moderata dalla giornalista Deborah Annolino, alla quale hanno preso parte, insieme all’assessore alle politiche della salute Massimo Fabi, i presidenti degli organismi regionali aderenti al CUP ER.
Nella fattispecie erano presenti:
– Luigi Bagnoli – Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Bologna
– Paola Berardi – Ordine Interprovinciale Chimici e Fisici ER
– Giuseppe Cascio – Federazione Ordini Veterinari ER
– Massimiliano Contesini – Ordine TSRM PSTRP Modena e Reggio Emilia
– Pietro Giurdanella – Ordini Professioni Infermieristiche ER
– Paolo Manfredi – Consulta Ordine Farmacisti ER
– Marianita Parmeggiani – Ordine Biologi ER e Marche
– Claudia Pavarelli – Ordine Fisioterapisti Modena e Reggio Emilia
– Luana Valletta – Ordine Psicologi ER
– Maria Letizia Valli – Ordine Assistenti Sociali ER




Ne è emersa una riflessione interessante arricchita dai diversi punti di vista, testimonianze e dati dei diversi relatori, offrendo una lettura complessa. Soprattutto sono emerse proposte e istanze migliorative rivolte all’attenzione della Regione per lavorare insieme ad una prevenzione a 360 gradi, secondo l’approccio “One Health”, dove uomo, animali e ambiente rappresentano un solo ecosistema di cui prendersi cura.
Le testimonianze dei vari professionisti hanno mostrato come:
– la violenza nei confronti dei professionisti della cura è un fenomeno trasversale a molti servizi, non solo alle aree maggiormente critiche come l’emergenza urgenza e il pronto soccorso;
– in diversi contesti sta crescendo una frattura relazionale tra utenti e operatori, alimentata da sfiducia, stress e aspettative irrealistiche;
– l’aggressione, in alcuni casi, tende a diventare una modalità di comunicazione, un segnale di disagio sociale e culturale;
– serve una formazione specifica, dalle tecniche di de-escalation alle competenze comunicative, per intervenire prima che il conflitto esploda;
– le professioni che operano nei servizi ad alta complessità – come salute mentale, riabilitazione, assistenza domiciliare o servizi sociali – risultano particolarmente esposte.
Il quadro in generale è quello di una pressione crescente su tutto il sistema della cura, che richiede risposte integrate, preventive e non solo misure emergenziali.









