Consiglio Nazionale Medici Veterinari: quale futuro per la professione?

Da domani, venerdì 8, a domenica 10 aprile si terrà il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani (FNOVI) nella Sala Convegni dell’Hotel NH Bologna De La Gare.

Durante la tre giorni verranno affrontate le prospettive presenti e future della professione veterinaria, in particolare il ruolo e le competenze del medico veterinario nel ventunesimo secolo.

Interverranno all’incontro esperti nel campo della medicina veterinaria oltre alle massime istituzioni nazionali e regionali. 

Ad aprire i lavori, domani 8 aprile, sarà il Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Bologna, Giuseppe Cascio. Seguiranno nei giorni successivi gli interventi dell’Assessore Sanità della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, del Presidente del CUP Emilia-Romagna, Alberto Talamo, e del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

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In previsione del Consiglio Nazionale FNOVI, abbiamo intervistato il Presidente OMV di Bologna, Giuseppe Cascio che non ha mancato di sottolineare la sinergia e le progettualità con il CUP ER, da quelle che sono in corso a quelle da realizzare. 

Ecco l’intervista.

Qual è il valore sociale del medico veterinario?

Il valore sociale del Medico Veterinario oggi è di notevole importanza in quanto cura la salute e garantisce il benessere di tutti gli animali domestici sia essi animali da compagnia che animali da reddito ma anche gli animali selvatici.

Il MV curando gli animali da affezione ne garantisce il benessere, evita la trasmissione di malattie all’uomo e salvaguardia l’ambiente. È anche responsabile dei controlli igienico-sanitari negli allevamenti e garantisce la qualità e la sicurezza della filiera alimentare. Si occupa, inoltre, della salvaguardia dell’ambiente e della protezione delle specie in via di estinzione.

Quindi il MV è un professionista che garantisce la salute di uomo, animale e ambiente insieme.

Il Medico Veterinario garantisce la qualità e la sicurezza degli alimenti di origine animale che finiscono sulle nostre tavole, a tutela dei consumatori sempre più attenti alla genuinità, salubrità e tracciabilità di quello che mangiano. Certifica la qualità dei prodotti italiani di origine animale e autorizza le esportazioni nel mondo, a presidio della filiera del nostro «Made in Italy» alimentare.

Il Medico Veterinario Pubblico, inoltre, si occupa della salvaguardia dell’ambiente, attraverso i controlli delle acque fluviali e marine, delle fonti di inquinamento ambientale e della protezione delle specie animali in via di estinzione.

Pertanto, l’immagine del Medico Veterinario è molto più complessa e articolata di certe credenze ed è parte integrante del c.d. “One Health”, cioè salute unica e Medicina unica per l’intera collettività: uomo, animale e ambiente insieme, secondo una logica sistemica e multidisciplinare. Per capire pienamente il ruolo sociale del medico veterinario basti pensare alle malattie infettive dell’uomo che provengono dal serbatoio animale (vedi Coronavirus) o al fatto che è scientificamente provata la funzione terapeutica degli animali per persone con disturbi del comportamento o gravi malattie (Pet-Therapy).

Inoltre, voglio ricordare che il Medico Veterinario effettua come valore sociale aggiuntivo visite gratuite per gli animali delle persone non vedenti o indigenti, educazione alimentare nelle scuole primarie e secondarie, assistenza zooiatrica nei canili (comunali e consorziali) e gattili, cura degli animali a seguito dei profughi ucraini.

Concludo dicendo che il Medico Veterinario produce realmente valore.

Quali sono le altre attività che un medico veterinario svolge oltre a garantire il benessere degli animali?

Oltre al rispetto del benessere animale negli allevamenti di varie specie animali, nei macelli, nei canili e gattili, il MV svolge importanti compiti nell’ambito della sicurezza alimentare, nella prevenzione e cura delle malattie infettive degli animali domestici ed esotici, nella prevenzione di importanti zoonosi, nelle indagini epidemiologiche di pandemie (vedi Covid), e epidemie come l’Influenza aviaria (IA), la Peste Suina Africana (PSA), la Leishmania, la West Nile Disease (WND).

È impegnato nel settore dei farmaci e mangimi medicati e non, nella salvaguardia dell’ambiente in vari modi come l’uso corretto degli antibiotici sia sugli animali da compagnia che sugli animali da reddito.

Ordine dei Medici Veterinari e CUP ER: ci sono dei progetti/iniziative in programma?

La collaborazione degli Ordini dei Medici Veterinari dell’Emilia Romagna si sintetizza nell’acronimo FREROVET (Federazione Regionale Emilia Romagna Ordini Veterinari) con la partecipazione fattiva con il CUP ER da molti anni.

Collaborazione che ha portato sempre più ad una condivisione di intenti con le professioni, in particolare con quelle sanitarie.

Tante le iniziative assieme al CUP ER per i professionisti: dall’opportunità di partecipazione a bandi per fondi negli ultimi anni e nel periodo di pandemia questa sinergia ha portato ad avere un grande riconoscimento della nostra Categoria in Regione assieme alle altre figure sanitarie come “Professione essenziale”, infatti assieme al CUP siamo riusciti a far accedere tutti i MV alla vaccinazione anti covid-19.

Si sta collaborando con la Regione, e con il CUP-ER, per istituire una Consulta sanitaria regionale permanente.

Tante le iniziative nell’immediato come l’organizzazione di convegni, eventi e incontri di natura scientifica, come la partecipazione ad ExpoSanità 2022 e l’organizzazione di Corsi sull’One Health in campo Medico Veterinario e Sanitario.

Qual è la posizione dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Bologna rispetto al Piano PAC?

Prima di rispondere compiutamente, corre l’obbligo fare un’ampia introduzione su quello che è la PAC, su quanto essa impatta o dovrebbe impattare sulla professione Medico Veterinaria e quindi la sua implicazione in senso generale sul sistema produttivo zootecnico nazionale, sul benessere animale ed anche sui consumatori, per quanto riguarda la salubrità alimentare.

La PAC, ovvero la Politica Agricola Comune come è noto, sostiene il comparto agro-zootecnico comunitario garantendo standard elevati di sicurezza alimentare e di rispetto ambientale all’interno della UE tant’è che oggi in Europa si parla di “Farm to Fork” e di “Green Deal”.

Con la nuova programmazione della PAC 2023-2027, l’UE si è prefissata di raggiungere ulteriori obiettivi che si sommeranno a quelli già consolidati nel corso degli anni con la consapevolezza di doversi adattare alle mutevoli circostanze economiche, alle esigenze degli stakeholders, agli interessi dei cittadini, mantenendo però alta l’attenzione anche al quadro politico mondiale e continentale – vedi le tensioni dovute all’attuale crisi bellica fra Russi e Ucraina – che producono gravi turbamenti sui mercati mondiali delle commodity (petrolio, cereali, frumento e loro derivati) e che si ripercuotono inevitabilmente sui prezzi dei prodotti agroalimentari.

Fra le sfide della nuova PAC che gli Stati membri UE devono affrontare, vi è quella generale dell’ animal welfare negli allevamenti, cercando di individuare degli “indicatori” capaci di misurare al meglio lo stato di benessere animale.

Il tema del benessere animale, di interesse Medico Veterinario, è particolarmente complesso e bisognoso di ampia, sincera ed obiettiva riflessione. Con il continuo abbandono del mondo rurale e con l’espandersi delle città, l’aumento della presenza nelle famiglie di animali da compagnia, come cani e gatti, mettono giustamente in discussione quelli che un tempo erano dei concetti, dei sentiment fondamentali nel “rapporto tra uomo e animali”, alla radice del mondo rurale del secolo scorso.

Infatti, concettualmente nel mondo rurale, gli animali erano “funzionali all’uomo”, siano essi domestici o selvatici, e questa considerazione antropologica ha radici antichissime, mentre nel corso degli ultimi decenni, grazie anche alla spinta di una opinione pubblica particolarmente sensibile alle tematiche legate alla protezione degli animali, oggi gli animali vengono considerati “esseri senzienti” e pertanto portatori di diritti  per i quali bisognerà garantire congrui standard etici per quanto riguarda la loro salute e benessere, ricordando però che essi rimangono sempre funzionali a produrre sia compagnia, sia cibo per l’uomo.

L’UE, riconoscendo gli animali come esseri senzienti, è chiamata al difficile compito di predisporre le “regole del gioco” per i produttori, le autorità e la società civile, al fine di proteggere il benessere degli animali da allevamento e creando così anche le condizioni di parità per il mercato interno.

Attualmente le norme comunitarie, dispongono che le autorità dei singoli Stati Membri si attrezzino con specifici piani di controllo che includano obiettivi chiari nella salvaguardia del benessere animale negli allevamenti, prevedendo quindi controlli ufficiali a garanzia dell’effettiva osservanza delle norme dell’UE.

L’applicazione dei regolamenti e direttive UE in materia di benessere degli animali, è molto importante, ma anche molto difficile, in quanto occorre individuare degli indicatori per il monitoraggio e la valutazione del benessere animale conformi e rispettosi alle leggi vigenti. Per questo la prova risulta particolarmente ardua, perché anche la semplice “valutazione dello stato di benessere dell’animale”, coinvolge aspetti concettuali multifattoriali che comprendono il concetto della salute, quello dell’atteggiamento e comportamento ed anche lo stato emotivo di un animale. Ad oggi, non esiste un unicum valoriale generalmente accettato e condiviso e, la semplice compilazione di una check-list, non è sufficiente a migliorare la qualità della vita degli animali e quindi a rassicurare l’opinione pubblica.

Ecco, quindi, che la professionalità del Medico Veterinario diventa fondamentale per strutturare ed individuare secondo, scienza e coscienza, gli indici di valutazione sul farm animal welfare che dovranno essere ampiamente condivisi tra gli stakeholders e allo stesso tempo rassicuranti nel soddisfare la crescente e diffusa sensibilità dei cittadini.

Allo stato attuale, il mondo Medico Veterinario comunitario non è stato pienamente coinvolto nella stesura dei singoli Piani Strategici Nazionali (PSN) degli Stati Membri, men che meno in Italia, tant’è vero che Bruxelles ha già sollevato e sollecitato i Paesi UE a rivedere e riconsiderare le proprie strategie sul benessere animale e sull’impiego dei farmaci, in modo particolare degli antibiotici.

Alla luce di tali criticità evidenziate dall’UE, credo che ci sia ancora tempo per rimediare alle vacatio culturali e di visione del problema benessere animale, visto che nei giorni scorsi sono giunte agli Stati Membri le osservazioni della Commissione relativamente ai Piani Agricoli predisposti dai singoli Stati; essi, dovranno rispondere compiutamente con adeguati correttivi entro la fine del mese di giugno di quest’anno e pertanto questo periodo temporale, rappresenta l’occasione giusta per il coinvolgimento della nostra Categoria professionale.

Per quanto concerne la Provincia di Bologna, l’Ordine dei Medici Veterinari è a disposizione del proprio territorio così come l’intera Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI), nell’offrire assistenza alle aziende zootecniche e a quelle della filiera della trasformazione dei prodotti ad essi correlati (latte, uova, carne, miele e loro derivati), contribuendo a migliorare in primis il benessere animale, non soltanto sotto il profilo sanitario ma anche etico relativamente alla conduzione degli allevamenti stessi. L’azione congiunta di questi interventi gioverà infine alla realizzazione di prodotti alimentari di origine animale sicuri e salubri a vantaggio del consumatore.

Il territorio della provincia bolognese, è ricca di aziende agri zootecniche fiore all’occhiello delle produzioni tipiche del made in Italy e le figure professionali dei Medici Veterinari sono già parte integrante di questo tessuto produttivo, dove l’attività formativa universitaria è fortemente coinvolta ad assicurare aggiornamento continuo ed è per questo che siamo pronti a collaborare nella ridefinizione degli interventi in materia di benessere animale all’interno della PAC 2023-2027 italiana.