I professionisti sempre più protagonisti delle strategie di sviluppo della Regione Emilia-Romagna

Stiamo arrivando alla fine del 2020, un anno complesso, lo sappiamo tutti.

Eppure in una situazione tanto difficile qualcosa di positivo sta succedendo. La Regione Emilia-Romagna sta riconoscendo in termini sempre più evidenti il ruolo dei professionisti, ciò che hanno fatto e continuano a fare a sostegno delle strategie di sviluppo di questo territorio, proprio in un anno tanto complicato. L’ultima conferma è venuta dall’incontro avvenuto lo scorso 15 dicembre tra una delegazione del CUP Regionale e l’assessore regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione Vincenzo Colla. L’incontro doveva illustrare il documento programmatico per lo “Sviluppo del mondo professionale e dell’economia della Regione Emilia-Romagna” messo a punto dal CUP ER per suggerire le strategie di sviluppo economico e sociale della regione e dei professionisti. Ma è stato anche l’occasione per un riconoscimento chiaro della Regione del ruolo dei professionisti.

Prima di sintetizzare le parole dell’assessore Colla, un breve resoconto della riunione. Con il presidente del CUP ER Alberto Talamo, erano presenti Alberto Bergianti e Antonella Ricci. La delegazione ha sottolineato che è necessario adottare un nuovo modello organizzativo per il professionista e gli studi professionali per affrontare le molte incognite del futuro, con un’attenzione particolare ai giovani. Organizzare studi con multi-professionalità per affrontare la concorrenza estera e strutturarli adeguatamente per rispondere alle sempre maggiori aspettative del mercato.

SOTTOSCRITTO IL NUOVO PATTO PER IL LAVORO E IL CLIMA – FONTE REGIONE EMILIA ROMAGNA

Ulteriore punto cruciale è stata la richiesta di sostenere i passaggi generazionali e il trasferimento degli studi con le relative conoscenze a favore dei giovani. Ciò per anticipare e favorire il loro ingresso nell’attività professionale e per evitare che, con il professionista che le ha create, si disperdano le competenze e le esperienze maturate. Ciò ha permesso di motivare la richiesta di attingere risorse per i professionisti dal Programma operativo regionale (Por) 2021-2027 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e dal Fondo Sociale Europeo (Fse).

L’assessore Colla, riscontrando la presentazione del documento CUP, ha affermato che la vera novità di questi anni è che “le professioni e il CUP sono entrati da protagonisti nella discussione partecipata della politica che ha definito le strategie dello sviluppo economico e sociale della Regione. La dimostrazione è che nel nuovo Patto del Lavoro e del Clima il tema delle professioni è citato più volte nella progettualità del piano. Il CUP Regionale ha contribuito attivamente con i suoi 140.000 iscritti ad affrontare questo periodo difficile con i suoi operatori sanitari, che ancora oggi sono in prima linea per la lotta al Covid. Nel periodo del lockdown i professionisti sono stati presenti nel rapporto con il sistema delle imprese gestendo la complessità e il maggior numero di domande di cassa integrazione in deroga presentate, dando una risposta rapida all’esigenza di tutelare le aziende e garantire la continuità di reddito ai lavoratori. Se non avessimo avuto la vostra professionalità, la vostra passione e la vostra responsabilità, oggi avremmo raccontato un’altra Emilia-Romagna”.

Alla richiesta avanzata dal CUP Regionale di poter partecipare a tutti i tavoli regionali di lavoro e consultivi, l’assessore ha risposto affermativamente, sottolineando che “è importante per la Regione avere i feedback e i contributi di tutti e la presenza dei professionisti ai tavoli è necessaria per sviluppare una programmazione condivisa e partecipata”.  L’assessore ha concluso l’incontro con una valutazione positiva del documento programmatico del nuovo Patto del Lavoro e del Clima: “la novità è che siamo riusciti a mettere insieme tre grandi culture che spesso rischiavano di essere in conflitto tra loro: la cultura sociale (welfare), la cultura della manifattura industriale e la cultura dell’ambiente”. Immaginate di quanti professionisti avrà bisogno il cambiamento della sostenibilità nella nostra Regione”.