Professionisti ancora al centro della programmazione economica e infrastrutturale regionale. Venerdì scorso, infatti, si è nuovamente riunita la rappresentanza che fa parte del Patto per il lavoro (di cui è parte integrante anche il CUP-ER) alla presenza della neo ministra per le Infrastrutture Paola De Micheli che ha assicurato piena collaborazione al governo regionale sulla tematica chiave delle infrastrutture, a partire dal Passante di Bologna e della bretella Campogalliano-Sassuolo. “A fine legislatura, in 5 anni avremo mobilitato 20 miliardi di euro di investimenti grazie alle misure condivise con le parti sociali – ha spiegato il presidente della giunta regionale Stefano Bonaccini – di cui una quota importante è stata impiegata nel trasporto su ferro, segno del nostro impegno per la mobilità sostenibile. Alcune infrastrutture sono necessarie, dobbiamo continuare a spendere presto e bene per non fermarci e non perdere opportunità fondamentali e quindi far ripartire i grandi investimenti. In particolare, Passante di Bologna, Bretella Campogalliano-Sassuolo e Cispadana, sulla quale siamo pronti a investire altri 100 milioni di euro, diventano vitali. Al più presto si faccia partire la Campogalliano-Sassuolo e si convochi la Conferenza dei servizi sul Passante di Bologna. Sblocchiamo i cantieri bloccati dalla politica, nell’interesse dell’Emilia-Romagna e dell’Italia”, ha concluso il presidente della Regione.
E che lo sviluppo passi dalle infrastrutture lo ribadisce anche il presidente del CUP-ER Alberto Talamo. “I professionisti sono parte integrante del processo produttivo delle imprese attive in regione – spiega Talamo – e noi professionisti siamo il cuore pulsante di ogni impresa sia per l’individuazione delle traiettorie di sviluppo sia per la gestione del business. Ma senza strade e ferrovie il business non può correre e ci auguriamo che sia davvero finita la stagione dei tentennamenti e si imbocchi con decisione la strada dello sviluppo grazie anche al sostegno della neo ministra Paola De Micheli. Senza distruggere il territorio, come abbiamo sempre sostenuto dando il nostro appoggio alla legge urbanista che limita al massimo l’utilizzo di terreni agricoli, ma realizzando opere necessarie e indifferibili”.