Da parte dei professionisti oltre 20 milioni di investimenti tra 2017 e 2018 sostenuti per oltre 8 milioni dai fondi Por-Fes per essere più competitivi grazie anche a una maggiore digitalizzazione dei servizi. È questo il bilancio dell’attività della Regione a favore dei professionisti emiliano-romagnoli che è stato tracciato a Bologna in viale Aldo Moro, durante i lavori del “Comitato Consultivo delle professioni” che si è tenuto il 28 novembre scorso. “I liberi professionisti sono parte integrante del tessuto economico dell’Emilia-Romagna. Sostenerli nel loro percorso di innovazione e digitalizzazione – ha dichiarato Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive – significa garantire sviluppo e competitività a tutto il sistema produttivo. Ecco perché abbiamo dato continuità nel biennio 2017-2018 alle misure a loro rivolte utilizzando Fondi europei. L’alta adesione ai bandi conferma l’efficacia di questa azione”.
A beneficiare di questo sostegno – un terzo dei progetti è arrivato dall’area della provincia di Bologna – sono soprattutto medici e odontoiatri (30,6%), commercialisti (16,6%), ingegneri (11,6%), veterinari (11,2%), geometri (7%), consulenti del lavoro (4,8%), ma anche avvocati, architetti, notai e periti industriali. Quasi quattro progetti su dieci sono stati presentati da donne e giovani professionisti. Dei 596 interventi finanziati su 644 domande arrivate nel biennio la gran parte riguardano la digitalizzazione dei servizi di diagnostica e consulenza, il riposizionamento strategico sul mercato e, nel caso di forme aggregate, la promozione di azioni di marketing e di internazionalizzazione. Per ciascun progetto da 15mila a 25mila euro è stato finanziato il 40% dell’investimento totale, fino al 45% se previsto incremento occupazionale o forte componente femminile e giovanile. “Dati – spiega il presidente del Comitato unitario delle professioni dell’Emilia-Romagna Alberto Talamo – che dimostrano ancora una volta quanto sia dinamico e ricettivo il mondo delle professioni e non esiti a investire per migliore gli standard qualitativi degli studi e dell’attività”.
Circa il 33% dei progetti ammessi proviene dalla provincia di Bologna con 2,7 milioni di euro di contributi concessi, seguita da Modena (12,7% di progetti ammessi con 1,1 milioni), Forlì-Cesena e Reggio Emilia (10,7% di progetti ammessi per entrambe le province).