Il Comitato unitario delle professioni dell’Emilia-Romagna firma l’accordo in rappresentanza del mondo dei professionisti regionali
Il mondo delle professioni entra nel Patto per il lavoro dell’Emilia-Romagna, il documento siglato il 20 luglio 2015 tra la Regione Emilia-Romagna e le parti sociali (sindacati e associazioni datoriali) nonché gli enti locali, i loro organismi di rappresentanza e il mondo istituzionale, a partire dalle università, che si propone di mettere a punto le condizioni per creare lavoro, impegnando tutta la società in un percorso di sviluppo “Smart, inclusive e sustainable”. Si tratta, in altre parole, di operare integrando tutti gli strumenti a disposizione per stimolare il dinamismo e avviare una nuova fase di sviluppo in cui ritrovare una nuova coesione sociale e proseguire il confronto tra le parti sociali con continuità, in una logica di miglioramento continuo e di verifica dei contenuti del patto e delle politiche regionali.
Il mondo delle professioni è entrato da oggi a pieno diritto nel tavolo di negoziazione e di concertazione dopo che un’intesa in tal senso è stata siglata tra il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e Alberto Talamo il Presidente del Comitato Unitario Regione ER e Antonella Ricci, coordinatrice dei Comitati Unitari Provinciali della Regione. L’ingresso ufficiale del Cup (il Comitato unitario delle professioni che dà voce unitaria agli oltre 165mila, professionisti attivi in regione) nel Patto del lavoro è avvenuto nel corso della seduta odierna dedicata al tema dei giovani guidata dall’assessore Patrizio Bianchi Patrizio Bianchi assessore alla Scuola, formazione professionale, università e ricerca, lavoro della Regione Emilia-Romagna e Massimo Mezzetti, assessore a Cultura, Politiche giovanili e legalità.
“Si tratta di un passaggio di grande importanza per il mondo delle professioni – spiega il presidente del Cup Alberto Talamo – che fa sedere al tavolo della concertazione una categoria fondamentale, quale è quella dei professionisti, per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Superando, in tal modo, una frammentazione di rappresentanza che di certo non ha giovato alla corretta rappresentazione del rilievo che il mondo delle professioni ha all’interno della società”. Ora i professionisti potranno dire la loro in fatto di politiche di sviluppo e di coesione, un nuovo tassello di una importante collaborazione istituzionale dopo il successo del bando per l’internazionalizzazione il rafforzamento degli studi professionali.
Bologna, 10 giugno 2018