Il “caporalato” non esiste solo nel Sud Italia. Una forma meno evidente di sfruttamento del lavoro è quella che si sta verificando anche sulla riviera romagnola con forme contrattuali che, specie nel settore turistico, lasciano inalterato lo stipendio che arriva al lavoratore ma di fatto lo privano di gran parte dei versamenti pensionistici.
Il punto sulle problematiche dei contratti che da lavoro dipendente diventano in appalto verrà fatto il prossimo 17 aprile a Rimini (Palacongressi, a partire dalle ore 9) in occasione di un convegno – organizzato dalla Consulta dei consigli provinciali dei consulenti del lavoro dell’Emilia-Romagna (che aderisce al Cup Er, il Comitato unitario delle professioni), dall’associazione nazionale dei consulenti del lavoro (Consiglio dell’Emilia-Romagna) e dall’Ispettorato interregionale del lavoro di Venezia – dal titolo “Appalti illeciti e caporalato anche nel turismo”.
Un appuntamento di grande importanza che vedrà i saluti in apertura del presidente della Regione Stefano Bonaccini e, in chiusura, del presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e del Cup nazionale Marina Calderone.
Le relazioni tecniche saranno affidare a Francesco Stolfa (ufficio legale Ancl), Paolo Pennesi, capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Stefano Marconi, al vertice dell’Ispettorato interregionale del lavoro di Venezia, Alessandro Millo, al vertice dell’Ispettorato del lavoro di Bologna, Rosario De Luca, presidente dell’Osservatorio Fondazione studi Consulenti del Lavoro.
Info: segreteria@consulentidellavoro.bo.it